Epifania 2021
Il Presepio é stato realizzato anche quest’anno con passione e maestria da un gruppo di amici, i nostri presepisti. Si è partiti dalla proposta di esprimere l’abbraccio della fraternità, a cui invita il Papa, così necessaria nel tempo dell’emergenza, tempo di fragilità, di solitudini, di mancanza di incontro, di abbracci… In un tempo così, ancora di più, infatti, siamo chiamati a contemplare l’amore di Dio e a farci vicini gli uni agli altri nella carità. Questo invito viene trasmesso nella semplicità del Presepio tradizionale: le belle mura turrite non chiudono il paesaggio di Betlemme, animato da personaggi colti nella loro quotidianità, ma sono aperte come ad abbracciare il mondo perché Dio è venuto per tutti. Lo hanno capito subito i poveri, gli esclusi che ora si affrettano…
La grotta in primo piano sembra proprio allargarsi per permettere a quanti arrivano di entrare nel mistero di Dio, incarnato nella fragilità di un bambino, ma avvolto di luce divina. Il Presepio é collocato, a misura di sguardo di bambino, “in basso”, a indicare che Dio é sceso tra noi, lasciando il cielo che sullo sfondo già si illumina nell’aurora della sua Luce.
“Mio Dio, mio Dio bambino, povero come l’amore, piccolo come un piccolo d’uomo, umile come la paglia dove sei nato, mio piccolo Dio che impari a vivere questa nostra stessa vita. Mio Dio che altro non sai fare che amare e domandare amore, insegnami che non c’è altro senso per noi, non c’è altro destino che diventare come Te che cingi in un abbraccio ogni tua creatura!”
(p. Ermes Ronchi)