Carità e Servizio
«L’amore del prossimo radicato nell’amore di Dio è anzitutto un compito per ogni singolo fedele, ma è anche un compito per l’intera comunità ecclesiale, e questo a tutti i suoi livelli: dalla comunità locale alla Chiesa particolare fino alla Chiesa universale nella sua globalità. Anche la Chiesa in quanto comunità deve praticare l’amore. Conseguenza di ciò è che l’amore ha bisogno anche di organizzazione quale presupposto per un servizio comunitario ordinato»
(Deus caritas est, 20).
«L’intima natura della Chiesa si esprime in un triplice compito: annuncio della parola di Dio (kerygma-martyria), celebrazione dei sacramenti (liturgia), servizio della carità (diakonia). Sono compiti che si presuppongono a vicenda e non possono essere separati l’uno dall’altro. La carità non è per la Chiesa una
specie di attività di assistenza sociale che si potrebbe anche lasciare ad altri, ma appartiene alla sua stessa natura, è espressione irrinunciabile della sua stessa essenza»
(Deus caritas est, 25.a).
«… Sono nate e cresciute, tra le istanze statali ed ecclesiali, numerose forme di collaborazione che si sono rivelate fruttuose. Le istanze ecclesiali, con la trasparenza del loro operare e la fedeltà al dovere di testimoniare l’amore, potranno animare cristianamente anche le istanze civili, favorendo un coordinamento vicendevole che non mancherà di giovare all’efficacia del servizio
caritativo»
(Deus caritas est, 30).